Il gioco d’azzardo è una dipendenza?
Perché mi ha mentito?
Perché non è mai a casa? Perché non si ferma?
Come ha potuto fare questo a se stesso e a noi che siamo la sua famiglia?
Se una persona a te cara avesse un problema con il gioco d’azzardo potresti esserti già fatto mille volte queste domande. Potresti non dormire a causa della paura per il futuro o per le promesse non mantenute. Potresti provare solitudine, tristezza o disperazione per la tua situazione. Potresti avere problemi finanziari o aver fatto terra bruciata nelle tue relazioni per paura che si sappia che il tuo familiare è un giocatore d’azzardo. Potresti quindi sentirti solo, o come se nessuno potesse capire cosa stai passando.
Ma non sei solo: ci sono persone che possono capirti e possono aiutarti.
Sfortunatamente, non importa quanto tu lo desideri ma non puoi costringere nessuno a smettere di giocare. Il gioco d’azzardo problematico è una dipendenza (come l’alcol, le droghe, ecc.) ed i suoi effetti possono essere devastanti influenzando non solo il giocatore ma anche la sua famiglia, i suoi cari, il lavoro e le altre persone con cui entra in contatto.
Ma esiste una possibilità di aiuto per te e la speranza di cambiamento per il giocatore.
La dipendenza dal gioco è una malattia curabile e con il sostegno delle proprie famiglie e dei propri amici le persone possono superarla.
Che cosa può succedere in una famiglia quando un figlio, un adolescente si trova coinvolto nel gioco d’azzardo?
Come accorgersene? Cosa fare? Sono queste le prime domande che i genitori si pongono. Non è facile riconoscere cosa sta accadendo. Vostro figlio può apparire improvvisamente aggressivo, silenzioso, preoccupato, evasivo, stare ore e ore chiuso nella sua stanza e collegato al pc, oppure non sapere giustificare assenze, ritardi, appuntamenti mancati.
In alcune situazioni i genitori, sebbene si accorgano che esiste un problema di gioco, possono essere portati a minimizzare, a pensare che sia un episodio passeggero: in fondo non è un problema di droga, non è un problema di salute, può essere un momento di difficoltà temporanea, facilmente superabile. In alcuni casi può essere il senso di colpa a prendere il sopravvento, gli stessi ruoli di madre e di padre sono messi in discussione: ci si chiede “Ma dove abbiamo sbagliato?”.
È utile ricordare che non c’è uno specifico elemento, o un insieme di fattori, che direttamente “causano” un certo tipo di dipendenza. È quindi estremamente importante comprendere e affrontare tali situazioni nella loro complessità. La consapevolezza rispetto a ciò che accade è un primo importante passo, ma non è sufficiente a far fronte al problema. È importante cercare quanto prima il supporto, il confronto e l’aiuto di un esperto o di un servizio specializzato. Qualcuno che possa aiutare a fare chiarezza e gestire la situazione, trovare strumenti, strategie utili per fronteggiare la crisi, ma anche aiutare la famiglia a comprendere e accettare il fatto che il gioco possa non essere “il problema”, pur con tutti i rischi e le specificità che presenta, quanto un campanello d’allarme, un segnale di altri problemi, di altre difficoltà nella famiglia, nella relazione con il ragazzo e/o nel ragazzo stesso.